giovedì 26 aprile 2012

“Usi la fecondazione assistita? E io ti licenzio”

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Alla Diocesi non piace il metodo utilizzato da un'insegnante per avere un figlio, e lei per questo perde il lavoro.


Un caso di violazione dei diritti che fa discutere, quello di Emily Herx, insegnante che ha perso il lavoro per una motivazione assolutamente discutibile.
L’ACCUSA – L’unica colpa della donna era quella di insegnare in una scuola cattolica che non ha gradito la fecondazione in vitro. L’insegnante si è ribellata e ha citato in giudizio la St. Vincent de Paul. La Commissione per le pari opportunità le ha dato ragione riconoscendo la violazione dei suoi diritti civili e dell’atto per la disabilità americano che protegge anche la sterilità.


IL LICENZIAMENTO – Il mese di aprile dello scorso anno a Emily non è stato rinnovato il contratto per “Irregolarità relative agli insegnamenti della Chiesa e del diritto”. Agli insegnanti la scuola richiedeva solo una formazione di matrice cattolica.

LA STORIA – Nel 2010 le diagnosticano l’infertilità, prende qualche giorno di permesso dal lavoro per iniziare il trattamento per la fecondazione assistita e la direttrice si preoccupa tanto da ricordarle che Emily è nelle sue preghiere. Nessuno si preoccupa di avvisarla che la fecondazione in vitro è proibita in quella scuola. L’anno seguente prende un permesso più lungo e questa volta le viene proposto di incontrare il parroco John Kuzmic. In quell’incontro le viene detto che i trattamenti di fecondazione possono essere fonte di scandalo. La Herx, preoccupata, chiede al reverendo se questo può farle perdere il posto di lavoro e lui risponde che ha bisogno di riflettere. Nel mese successivo le viene detto in modo brusco che il suo contratto non sarà rinnovato per l’anno 2011/2012.

LA RISPOSTA DELLA CHIESA – La Diocesi si è dimostrata contraria alla fecondazione perché: “Molto spesso comporta la distruzione e il congelamento degli embrioni e la Chiesa ritiene questo incompatibile con il rispetto dovuto alla vita umana”. Il comunicato continua: “La fecondazione è moralmente inaccettabile e la procreazione non può ridursi a mera riproduzione”. La Herx replica che ci sono colleghi maschi in servizio che hanno ricevuto trattamenti medici o procedure come la vasectomia, che hanno modificato la loro fertilità. Per ora le hanno dato ragione ma la donna è ancora senza lavoro.

http://www.giornalettismo.com/archives/277582/usi-la-fecondazione-assistita-e-io-ti-licenzio/