La ricerca: sempre più atei e meno credenti.
Meno credenti, più atei convinti. E le religioni in difficoltà. Elena Dusi su Repubblica ci racconta come stanno le religioni:
Dopo le prime due tappe del 1991 e del 1998, il rapporto “Religion” dell’International Social Survey Programme sulla “Fede in Dio nel mondo attraverso gli anni e le nazioni” è arrivato oggi alla sua terza edizione. Sessantamila persone in 42 paesi dal Cile al Giappone hanno raccontato ai ricercatori il loro rapporto con la spiritualità. In una mappa che pure si presenta con colori distinti e contrastanti, contraddizioni e inversioni di rotta, la conclusione generale è che il declino della religiosità nel mondo è lento ma costante.Il quotidiano pubblica uno schema sulla religiosità nel mondo:
E si focalizza sul caso italiano, dove si contano i credenti suddivisi per età:
Spiega Repubblica:
La parte italiana dei dati è stata raccolta da Cinzia Meraviglia dell’Istituto di Ricerca Sociale dell’università del Piemonte Orientale, mentre il rapporto sul nostro paese è stato curato da Deborah De Luca dell’università di Milano. «In Italia – spiegano le due ricercatrici – il 41% delle persone dichiara di seguire la religione cattolica ma di non considerarsi una persona spirituale. Come se la fede fosse un valore culturale, le cui radici vanno cercate nella tradizione e nell’abitudine ». Si spiega così come mai il 76% degli italiani abbia un crocefisso o un altro simbolo religioso in casa, ma solo il 23% vada a messa regolarmente. Nel nostro paese la Chiesa è anche l’istituzione di cui ci si fida di più accanto alla scuola (anche se l’80% degli intervistati ritiene che il Vaticano non debba dare indicazioni di voto o fare pressioni sui governi). Ma allo stesso tempo il 61% degli italiani dichiara di avere un proprio modo personale di comunicare con Dio, senza passare per Chiesa e riti religiosi.http://www.giornalettismo.com/archives/266584/il-mondo-non-crede-piu-in-dio/