giovedì 26 aprile 2012

“Meglio un figlio disabile che gay”


26/04/2012 - Un giovane russo subisce l'ira della famiglia dopo aver confessato la sua omosessualità

Il clima in Russia si fa sempre più difficile per chi è omosessuale. L’odissea di un adolescente che ha confessato alla famiglia di essere gay, ed ha così passato alcune settimane infernali, evidenzia quanti danni stia provocando la propaganda omofoba del regime di Putin.  In Russia esistono perfino cliniche che accettano pazienti gay per disintossicarli dalla loro omosessualità.
MEGLIO ZOMBIE CHE GAY – Ivan Kartschenko è stato dimesso da pochi giorni da una clinica di disintossicazione di Mosca, nonostante il fatto che il giovane ragazzo, soli sedici anni, non abbia nessun problema di dipendenza dalle sostanze stupefacenti. Ivan non usa droghe né alcol, ma per una parte della sua famiglia ha una colpa ancora più grave. L’adolescente moscovita ha infatti confessato la sua omosessualità, e questa rivelazione ha fatto letteralmente impazzire suo padre e alcuni dei suoi parenti.

TRAGEDIA OMOFOBA – I dodici giorni trascorsi in clinica sono stati solo l’ultimo punto di una sconvolgente odissea subita dal giovane russo. A inizio aprile infatti sua nonna ha ingaggiato una strega, per praticare a Ivan una sorta di esorcismo che avrebbe dovuto espellere il fantasma dell’omosessualità che si era impadronito di lui. Dopo che questo tentativo magico è, stranamente, fallito il giovane russo è stato mandato in una clinica psichiatrica, dalla quale è scappato. La tragedia per Ivan non era finita, perché il padre gli ha comunicato che per lui sarebbe stato meglio avere un figlio disabile, oppure uno zombie, piuttosto che gay. Ecco perché è stato mandato a disintossicarsi dalla sua omosessualità, come se fosse possibile.
LIBERAZIONE NELL’INCUBO RUSSO – Ivan è ora tornata a casa di sua madre, che non ha problemi con il suo orientamento sessuale. Per liberarlo dalla clinica è servita la pressione di alcuni politici progressisti attivati dai militanti per i diritti LGBT. La magistratura sta indagando sul caso per l’evidente privazione di libertà subita dal giovane, ma in questo momento le autorità russe si stanno mobilitando in una massica propaganda anti gay, con tanto di arresti per chi “pubblicizza” lo stile di vita omosessuale, che sta dando i primi frutti sulla popolazione.