Partire almeno dall’età scolare, quando la famiglia non è sufficiente. Insegnare ai bambini maschi il rispetto delle bambine femmine. Insegnare loro l’amore per le donne. Spiegare loro che la filosofia e la religione hanno sempre sbagliato, volutamente, criminalmente, perché hanno sempre detto che la donna è un essere inferiore. Questo bisognerebbe ripetere ai bambini maschi, come un mantra: le donne sono la vita stessa degli uomini, sono la poesia, sono la bellezza e l’intelligenza, sono la conoscenza e la creatività. Questo bisognerebbe “curare” nella mente umana maschile, infantile e adulta. Si deve amarle, sempre, le donne. Lavorare, ogni giorno, perché realizzino la loro identità. Anche quando ci rendono folli, anche quando ci rendono la vita apparentemente più complicata: favorire in ogni modo che siano loro stesse, che siano libere. Che siano donne. Perché soltanto così possiamo essere uomini. Perché senza donne, noi uomini non esisteremmo nemmeno, non avremmo niente da dire, non avremmo niente da fare. Se continuano a uccidere le donne, gli uomini resteranno soli. E scompariranno dalla faccia della Terra. Come un brutto ricordo.
Matteo Wells (Paolo Izzo)
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