martedì 22 maggio 2012

“Forse Gesù era gay”. Un prete anglicano racconta l’omosessualità di Cristo. E riapre una vecchia questione


Sarà l’onda lunga che arriva dall’America di Obama, che ha appena detto sì ai matrimoni gay, o la crescente attenzione dei Paesi europei a garantire i diritti civili. Fatto sta che una notizia ha fatto il giro del mondo: secondo il prete anglicano Paul Oestreicher, professore alla University of Sussex anche Gesù era gay.
Le dichiarazione del religioso, riportate dal quotidiano britannico Guardian, hanno provocato infinite polemiche nel Regno Unito. E non solo. Anche gli attivisti per i diritti gay sono riluttanti nel dare credito all’affermazione del prelato.

IL DISCEPOLO GIOVANNI. Secondo  la teoria di Oestreicher l’omosessualità di Gesù Cristo sta racchiusa nel rapporto che univa il figlio di Dio al discepolo Giovanni che, secondo quanto scritto sui Vangeli, fu amato da lui in modo speciale.
Il prete anglicano ha affermato di essere giunto alla conclusione dopo aver esaminato molti documenti e tutte le rappresentazioni classiche del Cenacolo, uno dei soggetti preferiti dell’arte cristiana, dove Giovanni si trova accanto a Gesù, molto spesso con la testa appoggiata sul suo petto.
Morente, poi, Gesù chiedeva a Giovanni di prendersi cura di sua madre e a lei di accettare Giovanni come suo figlio.
Per Paul Oestreicher, inoltre, il fatto che Gesù non fosse sposato, cosa tenuta in massima considerazione dall’ebraismo, potrebbe rafforzare la tesi dell’omosessualità del Nazareno.
LA CONFERMA DEL VESCOVO. A dare man forte alla tesi del professore in campo ecclesiastico è intervenuto anche Hugh Montefiore, vescovo di Birmingham e originario di una famiglia ebrea. Il vescovo ha dichiarato che questa ipotesi potrebbe avere una certa credibilità, ma la sua dichiarazione, come la teoria di Oestreicher, è stata accolta con sdegno dalla comunità cristiana.

Un tesoro archeologico pieno di rivelazioni, tutte da convalidare


Uno dei 70 libri ritrovati in una grotta in Giordania.
In realtà non è la prima volta che si apre un dibattito sulla presunta omosessualità di Gesù Cristo. La rivelazione era emersa anche qualche mese fa, quando furono ritrovati 70 libri in una grotta in Giordania. Racconti e parabole contenute nelle pagine di rame rilegate ad anelli sarebbero le prime dopo la morte di Gesù, anteriori perfino ai rotoli del Mar Morto.
UNA COMUNE DI AMICI GAY. Fu lo stesso giornale britannico a riportare la  notizia della scoperta  e poi a dar voce a Michael Ruse, professore di filosofia e zoologia all’Università dello stato della Florida.
Secondo il docente, che aveva potuto visionare parte dei libri, questi documenti restituirebbero un’immagine diversa dell’uomo di Nazareth.
Gesù e i discepoli avrebbero costituito una comune di amici omosessuali che si amavano reciprocamente: fra tutti spiccava Giovanni.
RELAZIONI PERICOLOSE. Nei documenti emerge pure una nuova parabola: quella dei due giovani uomini. Si parlerebbe della relazione fra Davide e Gionata, quando Gesù in questi scritti parla del giovane uomo che ha l’anima cucita con quella dell’altro, e che lo ama «come la sua anima».
Ci sarebbe poi un altro episodio segnalato da Ruse:  quello in cui Gesù litiga violentemente con Giuseppe, il quale mostra grande ostilità e urla qualcosa sulla «virilità».
IL MESSAGGIO DI DIO. Quello che è sicuro, per ora, è che il messaggio di Gesù rimane invariato, come ha voluto sottolineare anche lo stesso Oestreicher: «Il fatto che Gesù sia stato gay o etero non pregiudica per niente chi fosse e che cosa significhi per il mondo di oggi. Spiritualmente è irrilevante. Ciò che conta in questo contesto è che ci sono molti gay e lesbiche seguaci di Gesù, ordinati e laici, che, nonostante i pregiudizi della Chiesa, molto umilmente rimangono suoi membri fedeli». (di Silvia Ragusa)