L' appello alle ragazzi cattolici: «Si impegnino nel sociale e in politica».
Dalla Calabria, terra «sismica» anche per «comportamenti» e «strutture», terra colpita dalla disoccupazione giovanile e da una criminalità «efferata», il Papa ha rinnovato il proprio appello ai cattolici, per una nuova generazione che, ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, si impegni in politica per il «bene comune». E, sottolinea oggi, lo faccia «non per interessi di parte».
Dalla Calabria, terra «sismica» anche per «comportamenti» e «strutture», terra colpita dalla disoccupazione giovanile e da una criminalità «efferata», il Papa ha rinnovato il proprio appello ai cattolici, per una nuova generazione che, ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, si impegni in politica per il «bene comune». E, sottolinea oggi, lo faccia «non per interessi di parte».
Prima volta di Benedetto XVI in Calabria, sulle orme di San Bruno, santo tedesco che nove secoli fa insegnò a vivere nel silenzio, nella povertà e nella preghiera per scoprire la presenza di Dio. Quando papa Ratzinger ha pronunciato la sua omelia, davanti a circa 40 mila persone nell' area industriale ex-Sir dismessa, c'era ancora l'eco delle parole del sindaco, Gianni Speranza, che ha auspicato dalla visita del Papa «incoraggiamento» contro criminalità, mafia e violenze.
L'INCITAMENTO AI CALABRESI. E il Papa, «venuto per condividere gioie e speranze, fatiche e impegni», ha citato le «ferite del tessuto sociale» e la sensazione di essere sempre in «emergenza», incitando i calabresi a tirare fuori energie, risorse, valori umani e cristiani, per cambiare il proprio futuro. Un concetto ribadito all'Angelus: «Rinnovate la vostra, nostra amata Calabria».
«Nuova generazione» è l'espressione che Benedetto XVI ha usato a Cagliari nel 2008, incitando per la prima volta a preparare una nuova generazione che si impegnasse a livello sociale e politico. E che in questi giorni viene riflettuta e ripensata dai laici e dai politici cattolici, alla ricerca di nuove modalità di impegno.
In tal senso si è espresso il presidente della Cei Angelo Bagnasco nella prolusione dello scorso 26 settembre, mentre il coordinamento delle associazioni cristiane ha convocato un incontro a Todi, lunedì 17 ottobre, proprio su questi scenari.
«Nuova generazione» è l'espressione che Benedetto XVI ha usato a Cagliari nel 2008, incitando per la prima volta a preparare una nuova generazione che si impegnasse a livello sociale e politico. E che in questi giorni viene riflettuta e ripensata dai laici e dai politici cattolici, alla ricerca di nuove modalità di impegno.
In tal senso si è espresso il presidente della Cei Angelo Bagnasco nella prolusione dello scorso 26 settembre, mentre il coordinamento delle associazioni cristiane ha convocato un incontro a Todi, lunedì 17 ottobre, proprio su questi scenari.
Il Santo Padre: «In Calabria c'è una disoccupazione preoccupante»
L'auspicio di Joseph Ratzinger è «una nuova generazione», ma non solo. Perché nell'omelia celebrata nell'area industriale ex Sir di Lamezia Terme, davanti a 40 mila persone, il Santo Patre ha ribadito quanto la Calabria sia colpita da una disoccupazione «preoccupante, dove una criminalità spesso efferata ferisce il tessuto sociale». La Calabria, ha aggiunto è «una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. Se osserviamo questa bella regione riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra, cioè, dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti».
L'APPELLO: «NON CEDERE MAI ALLE TENTAZIONI». Un'emergenza alla quale, secondo Ratzinger, i calabresi hanno «saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio». E si è detto certo che la gente saprà superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell'altro e di ogni bene pubblico».
L'APPELLO: «NON CEDERE MAI ALLE TENTAZIONI». Un'emergenza alla quale, secondo Ratzinger, i calabresi hanno «saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio». E si è detto certo che la gente saprà superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell'altro e di ogni bene pubblico».
Domenica, 09 Ottobre 2011