La Verità sul culto delle "Vergini Nere"
di René-Louis Parfait Etilé
HOTEP!
Un falso mistero per nascondere due grandi verità: In principio"Dio" era una Dea nera e l'Africa aveva civilizzato il mondo. È quanto il culto delle "Vergini nere", un culto molto più antico del Giudeo-cristianesimo e che celebra una donna nera, la nostra Grande madre ma anche lo splendore del continente nero!
Falsi misteri e vere menzogne
Innanzitutto, alcuni tra noi potrebbero chiedersi se ci sia una reale utilità di parlare di "vergini Nere" su un sito come Africamaat. Sarebbe dimenticare che tutto quanto riguarda il mondo nero, ci interessa per forza ma soprattutto, sarebbe dimenticareche il culto delle vergini nere è molto più antico del Giudeo-cristianesimo!Infatti questo "falso" mistero, mantenuto dai falsificatori della Storia dei Neri sull'esistenza di queste donne, è in realtà "un albero che nasconde un'immensa foresta!".
In secondo luogo, lo abbiamo già spiegato: l'esistenza terrena di colui che chiamiamo "Gesù" non è mai stata dimostrata scientificamente (la stessa cosa vale per i patriarchi della Torà). Tuttavia dobbiamo guardare in faccia la realtà: milioni di Neri, dappertutto su questo pianeta, sono cristiani e dipendono religiosamente, per la maggior parte, dalle decisioni prese dagli europei in Vaticano: Ora il mezzo più efficace, secondo noi, di ricondurli verso le vere religioni negro-africane, è di non dimenticarle o abbandonarle, ma di chiarire per esse le numerose stranezze che l'ideologia razzista occidentale evita molto spesso di spiegare correttamente nella sua letteratura (soprattutto il perché dell'esistenza di tutte queste Madonne nere!).
Dal falso Mistero alla Verità
Non c'è mistero delle "Vergini nere". Innanzitutto poniamo in rilievo le domande valide:
* Perché dei cristiani in Europa adorano delle vergini nere, mentre il colore "nero" è svalorizzato nell'ideologia cristiana? (I pelegrinaggi sono estremamente importanti durante l'epoca medievale quando a quest'epoca, il nero appartiene soprattutto al campo diabolico).
* Perché il Papa Giovanni Paolo II accordava la più grande importanza ad una "vergine nera" nel suo paese, la Polonia?
* Perché le più antiche "vergini" d'Africa, d'Asia e d'Europa sono di colore nero?
* Quali sono i rapporti tra queste "Vergini Nere" e l'Africa antica? (e più precisamente con le civiltà Civiltà della Valle del Nilo: Kemet e Kush).
* In cosa un certo cristianesimo primitivo può essere legato alle credenze plurimillenarie africane?
* Perché quest'odio dei Negri e perché questa demonizzazione degli Africani (in particolare) e dei Neri (in generale)? Al di là delle conseguenze dei testi razzisti, quali sono le cause di questi scritti? Perchédegli storici razzisti tentano di rubare ai Neri il loro glorioso passato e soprattutto nella Valle del Nilo?
* Cos'ha preceduto l'apparizione delle "vergini nere" cristiane?
* Quale ruolo ha svolto il patriarcato dei popoli leucodermi (ariani, ebrei, arabi) nella demonizzazione della donna? Come si è passati dalla Madonna nera alla Madonna bianca?
* Perché il Giudaismo, il Cristianesimo o l'Islam non sono le soluzioni religiose per noi Camiti? (Kamiti sono i Neri coscienti e fieri della loro vera storia e che si battono per la Rinascita dell'Africa?).
Nel nostro articolo, delle risposte alle domande precedenti saranno avanzate secondo i fatti storici veri, senza pretendere allo studio esaustivo.
La nostra super grande madre-dea nera. Le origini.
Numerosi sono i lavori oggi che confermano che non soltanto i più antichi homo sapiens sapienssono africani (l'origine africana degli uomini moderni è stata confermata dai genetisti, gli archeologi ed i paleontologi) e che inoltre la più antica divinità conosciuta è una donna nera.
Dalla Dea Iside alle Madonne nere
Durante il millennio che precede la nostra era e sino ai primi cinque secoli dopo, la divinità maggiore del mondo mediterraneo era la dea Iside (Aset/Aseta), una dea nera d'Africa. Iside fu venerata su una vastissima area alla fine dell'Antichità ed all'inizio del Cristianesimo. Questa "Madre nera" era chiamata con numerosi nomi al di fuori dell'Africa. Iside ereditava dalla lunga tradizione delle società matriarcali africane. Iside, dea africana, aveva delle origini nubiane. La Nubia è una regione in cui la Civiltà è fiorita molti secoli prima della costruzione delle piramidi dell'antico Egitto (kemet). La Nubia diede la donna nera Iside a Kemet e poi al resto del mondo.
La Dea Iside e suo figlio Horus
Nel suo santuario a Philae in Africa, Iside era nera. Metafora della Madre nera dell'umanità e precorritrice delle Madonne nere così come di quelle che sono state imbiancate. A partire dal microcosmo Valle del Nilo, il culto di Iside diventerà veramente "la prima religione internazionale e sovranazionale". Philae diventerà una città santa per gli Africani, i Greci, i Romani, ed i nomadi del deserto. Il culto antico della Dea della fertilità venuta dall'Africa, precederà il ruolo del Cristianesimo e dell'Islam nel Medioevo. L'immagine di Iside più popolare all'apogeo dell'impero romano sembra essere quello di Iside che allatta suo figlio Horis (Hor).
Le legioni dell’impero romano di cui i militari erano costituiti da uomini subordinati (più o meno bruni) dei tre continenti (Africa, Asia, Europa), trasportavano l'immagine di Iside l'Africana, così come le immagini di Iside mischiate con divinità asiatiche Cibele, Inanna, Astarte, nel mondo conosciuto, dall'Africa all'Asia, verso Roma, Francia, Inghilterra, il Danubio. Adorata con molti nomi attraverso l'Africa, l'Asia, l'impero greco e l'impero romano, era nota come Iside, Hathor, Maât, Sekhmet (aspetto formidabile della Madre nera africana, era una donna con una testa di Leonessa), Yemonja (Yoruba), Atena, Artemide, Demetra-Persefone, Hera, Kali (India), la Mahadevi dravidica (Indu), ecc. A Meroe, la religione di Iside onorava la religion del dio dalla testa di leone Apedemek così come il dio Ammone.
Eredità della "Madre nera" primordiale dell'Africa è la Verità, la Giustizia, la protezione contro ogni oppressione, la protezione degli oppressi, l'incarnazione di ogni vita. Con l'ellenizzazione, Iside diventa la "Grande" madre (del Mediterraneo). Il suo compagno Osiride (Asar/Ausar) o "il Grande negro" (Kem Our), diventa Zeus, Plutone, o Dioniso. In tutto il mondo conosciuto e nei primi secoli dell'era cristina, gli schiavi e le nobildonne veneravano l'africana Iside come una divinità che prevaleva attraverso al forza dell'amore, la pietà, la compassione, e il suo interesse perdonale per il dolore. Prima che il Cristianesimo lo facesse, la religione di Iside prometteva la vita dopo la morte terrena. Dei templi di Iside erano stati fondati nell'impero romano; in Gallia, Portogallo, Spagna, Bretagna, Germania, Italia, soprattutto in luoghi che diventeranno più tardi dei santuari di Madonne nere. Una caratteristica significativa di Iside, più tardi associata alla madonna cristiana, era la sua compassione di madre. Durante l'epoca cristiana, suo figlio Horus fu rappresentato come una figura di Cristo. L'acqua è sempre stata associata ad Iside, essa racchiudeva una qualità sacra.
Durante quest'epoca, Padrona della religione a Kemet, Iside era in qualche modo "Dio la Madre". Così, non c'era divisione tra femminile e maschile. Era beneamata dalle donne e gli uomini, i giovani e i vecchi, e tutte le classi sociali. Il suo status a Philae, è creato tra il secondo e il primo secolo avanti "Gesù", reggeva il sistro in una mano e la croce ansata (simbolo di vita eterna) nell'altra mano. Nella sua rappresentazione (600 a. C.) al Museo del Cairo, Iside appare come una madre-nutrice, che possiede delle somiglianze notevoli con le immagini (icone, statuette, ecc.) delle Madonne-nutrici del Cristianesimo primitivo. Non dimentichiamo che la venerazione di Iside, del suo sposo Osiride e di suo figlio Horus, è persistita durante tutte le dinastie faraoniche. Iside aveva dunque più di 3000 anni di storia quando il suo culto si propagò da Meroe e da Alessandria verso tutto il bacino del Mediterraneo.
La Trinità Iside/Osiride/Horus diventerà nel Cristianesimo popolare Maria/Giuseppe/Gesù che differisce dalla Trinità del Canone cristiano Padre, Figlio, Spirito Santo: sparizione dell'elemento femminile dovuto al Patriarcato e alla supremazia militare dei leucodermi). In Africa a Memphis (Men-Nefer), gli inni celebravano Iside come civilizzatrice, divinità universale che aveva soppresso il cannibalismo, istituito le leggi e i principi divini, e aveva inventato l'agricoltura, le arti e le lettere, i costumi divini, e la giustizia. Iside, la grande Maga, era Padrona della Medicina, guaritrice delle malattie umane, sovrana dei continenti e degli oceani, protettrice contro i pericoli durante la navigazione e le battaglie. Iside era la divinità della Salvezza per eccellenza. Ritroviamo tutte queste qualità presso Madonne e Vergini nere. La sua "Sorella" Maât era la dea della "Verità-Giustizia". Iside fu recuperata dai Greci e i Romani in alcuni culti (Hera, Demetra, ecc.).
Una grande specialista delle religioni Lucia Chiavola Birnbaum pensa che la più antica immagine della madonna della Cristianità si trovai in Sicilia. Si tratterebbe della Madonna nera dell'Adonai. Secondo lei, il più antico santuario di Maria (madre di Gesù) si troverebbe dunque in Sicilia. Un altro ricercatore si orienta piuttosto in Italia (la Basilica di Santa Maria Maggiore). Il ricercatore Jean-Pierre Bayard parla di "Vergini nere" risalenti in Francia all'epoca di Clodoveo. Ma le più antiche, secondo noi, sono da ricercare in Africa (d'altronde quella di Clodoveo proverrebbe dall'Africa). Non sembra impossibile trovare un giorno la più antica Madonna nera della cristianità presso i copti d'Egitto. Infatti, l'Egitto è il primo paese al mondo ad aver adottato il Cristianesimo come religione di Stato. (È ad Alessandria che per la prima volta l'Antico Testamento è tradotto dall'ebraico in greco. Alessandria è una delle prime città, con Gerusalemme, ad avere un vescovo). Ma la cosa più importante è il fatto che tutte le più antiche Madonne e "vergini" della storia della Cristianità erano nere. (Non dimentichiamo che a quest'epoca, i Neri non sono più i padroni dell'Egitto!). Queste madonne portano alcuni attributi di dee e regine dell'antico Egitto (ad esempio il fiore). Mentre Gesù bambino (dai tratti adulti) regge lo scettro, attributo del Faraone.
La demonizzazione della donna da parte dei leucodermi
e l'imbiancamento delle Madonne.
Sono gli ariani (gli Arya, e cioè "i nobili" in lingua sanscrita. Hanno la carnagione chiara e gli occhi blu) che introducono delle divinità maschili in Europa. Le civiltà minoiche e micenee che sono fiorite nel mediterraneo all'inizio del III millennio prima della nostra era in un perimetro circoscritto dal Pelloponneso, le Cicladi e Creta, posteriori alla prima invasione indo-ariana, praticavano ancora il culto della dea madre. Soltanto gli Ariani adoravano degli dei maschili. Gli Ariani dilagarono per la prima volta nel nord dell'India verso il 3.200 a. C. Vi trovarono una civiltà (dravidica) molto più avanzata della loro. Grazie alle loro vittorie militari, gli Ariani imposero il sistema razzista delle caste. Infatti, il termine "casta", in sanscrito, si dice "varna", significa "colore". Gli Ariani vogliono evitare il mischiarsi delle "razze", ciò che essi chiamano "la corruzione delle donne". Nulla potrebbe dimostrare più chiaramente che, nella filosofia, il sistema razzista delle caste e la certezza dell'inferiorità costitutiva delle donne sono ineluttabilmente legati. Per gli Ariani, le donne non sono tenute in briglie che attraverso delle caste, ed è la loro soggezione a questo sistema che garantisce la stabilità della società e la purezza dei costumi.
Ad ogni modo, il Rig Veda dimostra del tutto chiaramente la poca stima che gli Ariani hanno delle donne: "Lo spirito della donna non sopporta la disciplina. Il suo intelletto è di poco peso". Troviamo qui, dodici secoli prima dell'era cristiana, e descritta con una chiarezza senza difetto, l'associazione del maschilismo e del razzismo che caratterizzerà l'insieme delle culture occidentali e condurrà progressivamente alla concezione di un Dio maschile. L'universo apparterrebbe oramai agli uomini, del cielo sino agli inferi. Dio sarebbe un uomo bianco, e il suo nemico il Diavolo diventerà un uomo nero. Le donne non erano più che il riposo dei guerrieri e le procreatrici della loro prole. Lo storico Diodoro siculo riteneva che gli Ariani sono dei soldati feroci e primitivi, e che la loro "razza" intera "adora la guerra ed è sempre pronta all'azione" e che, ingenui, li si può sempre vincere con l'astuzia.
Per gli Ariani, la donna innanzitutto rivale dell'uomo, finisce con il diventare la nemica, prima di essere identificata al male. Ritroviamo questa stessa visione presso gli Ebrai dell'Antichità ad esempio nelle epistole di san Paolo: "Il capo di ogni uomo, è il Cristo; il capo della donna, è l'uomo; e il capo del Cristo, è Dio"; "Non è certo l'uomo, a essere stato creato per la donna, ma la donna per l'uomo"; "Che le donne siano sottomesse ai loro mariti come al Signore: infatti, il marito è il capo della suia donna..."; "Durante l'istruzione, la donna deve conservare il silenzio, in tutta sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di fare la legge all'uomo. Che essa conservi il silenzio. È Adamo infatti che fu formato per primo, Eva successivamente. E non è Adamo che si lasciò sedurre, ma la donna che, sedotta, si rese colpevole di trasgressione" (1Cor 11/3, 1 Cor 11/8 a 11/9, 1 Cor 14/34 a 14/35, Ep. 5/21 a 5/24, Col3/18, 1 Tm 2/11 a 2/14, Tt 2/5).
Ritroviamo anche questa visione presso i padri della Chiesa (ad esempio sant'Agostino) e nel Medioevo europeo (quando le donne erano accusate di praticare la stregoneria e poi bruciate vive). Nel Corano, così come nella Torà, è inferiore all'uomo allo stesso modo ed è essa che commette il peccato originale.
La cultura greca antica apporta la violenza di un popolo indoeuropeo ariano che invade la Macedonia e la Dalmazia nel millennio che ha preceduto l'era cristiana, mascolinizzando e deformando l'immagine della "Madre nera", torturando e sfruttando degli schiavi, e subordinando la donna all'uomo. Allorché l'armonia tra l'uomo e la donna caratterizzerebbe l'Africa. Poi, questa cultura greca è diventata l'icona ariana degli europei/americani razzisti e imperialisti alla fine del XIX secolo, e dei nazisti, con "la supremazia bianca" e delle persone che trasmettono il razzismo, a volte inconsciamente, sino a oggi.
Malgrado le distruzioni dei templi di Iside da parte degli imperatori romani e dai padri del Cristianesimo (la memoria della Madre nera fu trasmutata nella venerazione della Madonna, soprattutto attraverso le sue immagini nere), l'eredità della Madre nera d'Africa è persistita nell'arte. Le madonne nere in Europa, e le altre divinità femminili nere nel mondo, sono la prova della memoria profonda e persistente della Madre nera venuta dall'Africa e ciò malgrado le religioni patriarcali come il giudeo-Cristianesimo e l'Islam.
Prima dell'arrivo dei popoli ariani, i popoli mediterranei erano sotto l'influenza africana (in molti campi, soprattutto quello della "razza"). La violenza giunse a Malta, in Grecia, in Sicilia e nel sud Italia, quando dopo il 2.500 a. C. gli Ariani invasero queste regioni. Ad esempio a Malta, gli invasori sottometteranno un popolo pacifico che sotterrava i suoi morti, in opposizione con gli invasori ariani che utilizzavano delle armi in bronzo e che incinerivano i loro morti. Essi imposero il loro sistema patriarcale sui popoli vinti (Malta, Sicilia...). Molto più tardi, i Romani riuscirono a battere i Cartaginesi (dei neri, africani-cananei) poi gli imperatori bizantini della Chiesa d'Oriente imposero un papato cristiano patriarcale.
Durante il XV secolo, gli invasori spagnoli portarono l'inquisizione a Malta e in Sicilia: malgrado tutti questi fatti, la memoria della Madre nera primordiale resistette e persiste ancora oggi (un amalgama dell'africana Iside con l'anatolica Cibele, la cananea Astarte, la cartaginese Tanit, e le altre madonne nere!).
La dea anatolica Cibele.
I Cananei e i Sumeri furono tra i primi neri (homo sapiens sapiens) a uscire dall'Africa. Questi fatti sono confermati dalla genetica (ad esempio da Cavalli-Sforza et al. History and Geography of Human Genes [Storia e geografia dei geni umani]). I Sumeri chiamavano se stessi "umani dalla testa nera". I Cananei, contrariamente ai Greci, non avevano la mania della conquista. I Greci li chiamavano Fenici. Le violenze greche e romane aggredirono la prima civiltà non-violenta, la civiltà della Madre Nera primordiale.
I moderni storici eurocentristi che si riferirono più tardi soltanto alle Sibille (donne profetesse) di Efeso in Asia minore, di Samo in Grecia, di Cuma vicino a Napoli in Italia, non parlarono affatto della Sibilla africana di Libia. Una omissione che potrebbe segnare l'inizio dell'obliterazione storica delle origini africane della Civiltà mondiale. Eppure, tutte le Sibille ricordano la Madre nera primordiale e i suoi valori. Questa donna ispirata trasmetteva gli oracoli degli dei. Le Madonne e "Vergini" nere testimoniano anche della resistenza della prima Civiltà (quella dell'Africa) di fronte alle filosofie nordiche.
[SEGUE]
René-Louis Parfait Etilé
[Traduzione di Ario Libert]
LINK al post originale:
La Verité sur le culte des "Vierges Noires"