Ritorna alla ribalta dopo circa dieci anni la vicenda del campo di calcio costruito su una necropoli messanica del IV°-III° sec. a.C. nel centro storico di Oria.
Suddetto campo di calcetto fu costruito circa nove anni fa su volontà dell' allora vescovo Marcello Semeraro, oggi a capo della diocesi di Albano.
L'autorizzazione fu rilasciata dal comune di Oria senza tenere conto che l'area preposta fosse sottoposta a vincolo sin dal 1998 dal ministero dei beni culturali in quanto area di "notevole interesse pubblico", che durante gli scavi emerse la necropoli e che la soprintendenza di Taranto non diede l'assenso alla costruzione.
Questa vicenda dimostra come la Chiesa sia più propensa a curare i propri interessi a discapito del nostro territorio
e delle nostre leggi; distruggendo in questo caso un sito di enorme valore archeologico e storico che
opportunamente valorizzato sarebbe potuto essere un veicolo per la valorizzazione turistica di quella cittadina.
Nicola D'Acquisto
per approfondire , troverete la cronaca su il link qui sotto
Questa vicenda dimostra come la Chiesa sia più propensa a curare i propri interessi a discapito del nostro territorio
e delle nostre leggi; distruggendo in questo caso un sito di enorme valore archeologico e storico che
opportunamente valorizzato sarebbe potuto essere un veicolo per la valorizzazione turistica di quella cittadina.
Nicola D'Acquisto
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