di Barbara Spinelli.
È scandaloso che la Chiesa italiana chieda più equità nella manovra, e non sia sfiorata dal dubbio che anche lei debba contribuire ai sacrifici chiesti agli italiani, pagando come ciascuno l’ Ici sugli immobili. Non dovrebbe neppure aspettare che il governo discuta la questione. Dovrebbe anticipare le mosse dell’ esecutivo ed esigere – qui, subito – di essere tassata come lo sono tutti, di contribuire al risanamento italiano con una parte delle proprie ricchezze. Se non lo fa, non potrà esser chiamata Chiesa della povertà, Chiesa che assiste gli ultimi, i derelitti. Confermerà di essere una lobby come le altre, e anzi più potente delle altre: perché più ascoltata, perché – anche quando tace, proprio perché tace – più rumorosa.
È scandaloso che la Chiesa italiana chieda più equità nella manovra, e non sia sfiorata dal dubbio che anche lei debba contribuire ai sacrifici chiesti agli italiani, pagando come ciascuno l’ Ici sugli immobili. Non dovrebbe neppure aspettare che il governo discuta la questione. Dovrebbe anticipare le mosse dell’ esecutivo ed esigere – qui, subito – di essere tassata come lo sono tutti, di contribuire al risanamento italiano con una parte delle proprie ricchezze. Se non lo fa, non potrà esser chiamata Chiesa della povertà, Chiesa che assiste gli ultimi, i derelitti. Confermerà di essere una lobby come le altre, e anzi più potente delle altre: perché più ascoltata, perché – anche quando tace, proprio perché tace – più rumorosa.
Da quando la crisi si è acuita, molti personaggi facoltosi – in Italia, Usa, Francia – hanno chiesto di essere tassati di più, ritenendo di godere di privilegi non meritati e di dover alleviare le sofferenze dei concittadini. Non si sono sentite richieste simili dalle massime autorità ecclesiastiche, che di privilegi ne hanno molti e che in Italia influiscono sulle scelte politiche dei governi con un’insistenza e un’efficacia del tutto inusuali in altri paesi d’occidente. Così facendo, la Chiesa italiana conferma ancora una volta che il Samaritano straniero ha più compassione dei sacerdoti e leviti, che passano accanto al perseguitato e al ferito cambiando marciapiede.
Quanto al governo Monti, una cosa è chiara: tra le prove che aveva di fronte a sé ce n’era una essenziale, ed era quella della laicità. L’ha mancata, esonerando la Chiesa da una tassazione che è giusta solo se coinvolge in prima linea i più ricchi, più potenti e più organizzati. Anche pagare le tasse su immobili che la Chiesa usa a fini commerciali è una questione morale. È un brutto inizio, dal quale ci si possono attendere i peggiori compromessi su altri temi etici – testamento biologico in primis – che solo per una minoranza di italiani prefigurano valori non negoziabili.
(8 dicembre 2011)