1 dicembre 2011 - L’ uomo arrestato per associazione mafiosa compare nella gazzetta ufficiale della Santa Sede.
Niente imbarazzi, per carità: il Vaticano nella storia ha fatto ben di peggio, che volete che sia una medaglia a un mafioso? Eppure la storia di Giulio Lampada e della sua carica di Cavaliere dell’ Ordine di San Silvestro Papa qualche discussione magari oltretevere la causerà. Anche se l’ autoassoluzione è dietro l’ angolo: “Non siamo Pm, non potevamo sapere”, fanno sapere da San Pietro. Ne parla il Corriere della Sera:
Niente imbarazzi, per carità: il Vaticano nella storia ha fatto ben di peggio, che volete che sia una medaglia a un mafioso? Eppure la storia di Giulio Lampada e della sua carica di Cavaliere dell’ Ordine di San Silvestro Papa qualche discussione magari oltretevere la causerà. Anche se l’ autoassoluzione è dietro l’ angolo: “Non siamo Pm, non potevamo sapere”, fanno sapere da San Pietro. Ne parla il Corriere della Sera:
Lampada fa parte di un’infornata di 19 nuovi cavalieri nominati il «17 agosto 2009». Perciò è nella sostanza vero ciò che dice al suo avvocato nella telefonata intercettata alle 19.08 del 9 novembre 2009, citata dal gip nell’ordinanza di custodia in carcere. Anche se nel vantarsi, Lampada esagera: dice che è stato «nominato da monsignor Bertone», racconta che dopo aver ricevuto «targhetta e distintivo » si farà fare «un’alta uniforme su misura» e che «ora in tutte le diocesi mi devono chiamare eccellenza ». In realtà, a cominciare dall’«eccellenza », le cose non stanno proprio così. Chiaro che Oltretevere la cosa non faccia piacere, anche se le considerazioni del gip («anche in Vaticano, dove Giulio Lampada otterrà di battezzare suo figlio, si allungano le mani della famiglia mafiosa») vengono informalmente considerate «eccessive» o meglio «incredibili». Com’è possibile, però, che sia accaduto? Quello di San Silvestro è uno degli «ordini equestri pontifici» conferiti formalmente dal Papa.
Quinto in grado d’importanza, non è rarissimo:
E la classe dei cavalieri è al terzo livello, solo nel 2009 ne furono nominati 145: su proposta di vescovi, nunziopere pie, confraternite eccetera. Spesso «si tratta di persone indicate come benefattori» per aver finanziato opere. Poiché sono nomine «con biglietti della segreteria di Stato » (non compaiono nell’annuario ma solo negli «Acta»), nella Terza Loggia c’è un ufficio che vaglia le richieste «e fa le verifiche». Sulle pergamene dei nominati appare la firma del segretario di Stato, il cardinale Bertone, un po’ come la firma del rettore su diplomi e lauree. Ecco, in questo caso «la verifica non ha funzionato », sospirano Oltretevere: «Può accadere che qualcosa sfugga, che chi ha proposto il nome non fosse consapevole, e del resto l’ufficio non è un’agenzia investigativa». Non è la prima volta che saltano fuori nomine imbarazzanti da cancellare. Dall’annuario pontificio 2011 è stato depennato il nome del «gentiluomo di Sua Santità» Angelo Balducci, dopo lo scandalo della «cricca». Prima di lui era toccato al «gentiluomo» Umberto Ortolani, il finanziere degli scandali della P2 e del Banco Ambrosiano.