Dopo le ammissioni della Congregazione della Santa Croce e Notre Dame del Quebec scatta il risarcimento record.
Redazione - Roma.
È uno dei più gravi scandali di pedofilia che si ricordino in Canada, con decine di scolari coinvolti. Dopo aver negato per anni, oggi la Congregazione cattolica della Santa Croce e Notre Dame del Quebec ha ammesso l’ esistenza di abusi sessuali verificatisi in tre dei suoi istituti tra il 1950 e il 2001. Ed è pronta a pagare a titolo di risarcimento una cifra record:
Redazione - Roma.
È uno dei più gravi scandali di pedofilia che si ricordino in Canada, con decine di scolari coinvolti. Dopo aver negato per anni, oggi la Congregazione cattolica della Santa Croce e Notre Dame del Quebec ha ammesso l’ esistenza di abusi sessuali verificatisi in tre dei suoi istituti tra il 1950 e il 2001. Ed è pronta a pagare a titolo di risarcimento una cifra record:
18 milioni di dollari. Finora mai - nonostante le accuse e le testimonianze – i religiosi avevano confermato le violenze subite da moltissimi bambini nel corso di quarant’anni. Oggi però la congregazione ha dovuto ammettere le nefandezze compiute al suo interno e, oltre al risarcimento riconosciuto alle vittime, si è dovuta scusare pubblicamente per gli atti compiuti dagli insegnanti e dagli impiegati delle scuole coinvolte.
Una scelta oramai inevitabile, dopo la causa aperta nei mesi scorsi dai familiari delle vittime. Secondo quanto citato dalla Gazzetta di Montreal, quando tre anni fa il quotidiano chiese spiegazioni sugli abusi a Padre Jean-Pierre Aumont, il superiore dell’ordine religioso, con inequivocabili prove in mano. Ma questi tagliò corto, parlando di intimidazioni ed estorsione da
Una scelta oramai inevitabile, dopo la causa aperta nei mesi scorsi dai familiari delle vittime. Secondo quanto citato dalla Gazzetta di Montreal, quando tre anni fa il quotidiano chiese spiegazioni sugli abusi a Padre Jean-Pierre Aumont, il superiore dell’ordine religioso, con inequivocabili prove in mano. Ma questi tagliò corto, parlando di intimidazioni ed estorsione da
parte di un ex religioso scontento dei soldi ricevuti prima della sua partenza. Ma documenti interni, inclusi alcuni giunti dal Vaticano, mostrano che non era così. Anche lo storico avvocato dell’ordine, Emile Perrin, aveva avvertito i responsabili in diverse occasioni che quella degli abusi sarebbe stata una «bomba a orologeria».