venerdì 16 settembre 2011

UNA “BRECCIA FISCALE” PER IL 141° ANNIVERSARIO DI PORTA PIA


Vaticano paga anche tudi Maria Mantello.
Quest’ anno sulla Breccia di Porta Pia si vola alto. La rabbia degli italiani per gli iniqui privilegi vaticani è ormai una realtà non più occultabile. Costretti a pagare una manovra finanziaria pesantissima, sembra che non ne possano più neppure delle sacre caste. Così dimostrano sempre maggiore insofferenza per una Chiesa opulenta ed esentasse, che si impingua con le lautissime elargizioni miliardarie di denaro pubblico. Ovvero della cittadinanza! Denaro che potrebbe essere utilizzato in politiche occupazionali, nell’ incremento della ricerca scientifica e della scuola pubblica. E tanto altro ancora, per realizzare una società più libera e più giusta.
Basta con i privilegi alla Chiesa! È questa la voce di sdegno che attraverso la rete internet 

ha fatto migliaia di adepti in una sorta di nuovo legame di civiltà laica e plurale. Una religione civile che chiede giustizia. Pari opportunità. Pari diritti e doveri.
Fuori dall’ immagine (questa sì virtuale) di Tg e testate giornalistiche sempre più colonizzate dal Vaticano, si è visto che gli italiani sono più informati sui privilegi ecclesiastici di quanto si voglia far credere. Sui social network i commenti e le analisi sull’argomento evidenziano lucidità e consapevolezza critica, che non si può liquidare come vetero-anticlericalismo, come la curia vaticana vorrebbe far credere, supportata dai chierichetti di una classe politica genuflessa, che ha finanche bocciato l’emendamento dei Radicali volto a far pagare alla Chiesa almeno l’ Ici sulle fiorenti attività commerciali.
In questo clima arriva il 141° dell’anniversario della Breccia di Porta Pia, che ricorda quel 20 settembre del 1870 che segnò l’annessione di Roma all’Italia e la fine del potere temporale della Chiesa. Un 141° che assume una valenza politica ancora più forte per contrastare il potere di una Chiesa che batte continuamente cassa e per giunta la usa per elevare a legge i suoi precetti che imbrigliano la vita.
Così, i Radicali Italiani con Vaticano paga tu, l’Associazione Luca Coscioni, l’Associazione Certi Diritti, l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, Italia Laica, Uaar, Cronache Laiche (e le adesioni continuano) hanno promosso a Roma, sul luogo della famosa Breccia, due importanti eventi per sabato 17 e per martedì 20 sotto questo cartello: Privilegi vaticani? Diamoci un taglio! Una “Breccia fiscale” per il 141° anniversario del XX settembre, perché finalmente si realizzi, magari proprio partendo dalla giustizia fiscale, quella compiuta separazione tra Stato e Chiesa di cui la Breccia di Porta Pia è simbolo e valore.
Da questa separazione tra Stato e Chiesa potremmo trarre beneficio tutti. Compresi quei credenti che auspicano una dimensione religiosa adulta e autonoma al di fuori delle cappe clericali.
Gli appuntamenti
SABATO 17 SETTEMBRE ore 15.30 CORTEO PER UNA "BRECCIA FISCALE” che prenderà il via dalla Breccia di Porta Pia (Roma, Corso d'Italia, monumento ai caduti per la liberazione di Roma) davanti alla quale i manifestanti si ritroveranno alle ore 15.30 per incamminarsi insieme lungo via XX settembre e arrivare davanti al Ministero dell’Economia, dove sarà aperta una nuova breccia - non solo simbolica - sui privilegi fiscali del Vaticano. Una “Breccia fiscale” per chiedere di eliminare l’esenzione Ici e la riduzione Ires per tutte le attività commerciali, anche quelle gestite dagli enti religiosi e l'immediato dimezzamento dell’otto per mille, in vista di una sua progressiva abolizione.
MARTEDI 20 SETTEMBRE ore 16.30 CELEBRAZIONE DAVANTI ALLA BRECCIA
A partire dalle ore 16,30 sul luogo della Breccia di Porta pia (Corso d’Italia, monumento ai caduti per la liberazione di Roma) si svolgerà la commemorazione della Liberazione di Roma dal potere temporale dello Stato teocratico pontificio. Per la laicità e la libertà, contro ogni forma di fondamentalismo ideologico e religioso. Per contrastare il grave tentativo di revisionismo storico che vorrebbe cancellare fatti e valori del Risorgimento, a vantaggio di una visione politica clerical-nazionalista.
(16 settembre 2011)