giovedì 15 settembre 2011

SAN RAFFAELE, IOR PIGLIATUTTO


Le offerte dello IOR per il San RaffaeleLa banca offre 250 milioni per la newco.
di Nicola Di Molfetta.
La cifra è stata fissata a 250 milioni di euro. E l’ offerta sarà valida fino al 31 ottobre 2011. Lo Ior ha delineato i contenuti della proposta di acquisto del 100% del capitale sociale della newco che gestirà le attività ospedaliere della Fondazione San Raffaele nell’ambito del piano per il salvataggio dell’ente oberato da quasi 1,5 miliardi di debiti.
Come anticipato il 10 settembre da Lettera43.it, l’ Istituto per le opere di religione si è riservato anche il diritto di indicare un soggetto co-investitore che potrà acquistare fino al 50% della newco alle stesse condizioni godute dalla cosiddetta banca vaticana.


Tra le condizioni sospensive dell’ offerta sono state indicate il mantenimento dell’ attuale composizione del consiglio di amministrazione (Cda) della Fondazione San Raffaele (nominato il 15 luglio scorso) e il deposito della proposta di concordato preventivo al Tribunale di Milano entro il 31 ottobre.
Al fianco dello Ior, sul fronte legale lo studio Grande Stevens
Su quest’ultimo fronte sono già al lavoro i consulenti Enrico Bondi e Renato Botti che giovedì 15 dovranno incontrare il pm di Milano, Luigi Orsi, per illustrare le linee guida del piano di concordato preventivo in continuità.
LA MANO VATICANA. L’entrata in scena del superconsulente che ha risanato Parmalat e dell’ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia è coincisa con il cambio della guardia tra gli advisor dell’operazione: Borghesi Colombo, sostituito da Vitale & Associati dopo il 15 luglio, quando anche nel consiglio d'amministrazione della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor si è assistito a un rimpasto con l’ingresso dei consiglieri graditi al Vaticano, Ettore Gotti Tedeschi, numero uno dello Ior, Giuseppe Profiti, presidente del Bambin Gesù, Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e Vittorio Malacalza, imprenditore siderurgico e socio di Marco Tronchetti Provera in Camfin.
L'ARRIVO DELLO STUDIO ORIGONI. Contemporaneamente al cambio di poltrone (e di maggioranza) nel consiglio, si è assistito anche a un avvicendamento sul versante della consulenza legale: i professionisti dello studio Bonelli Erede Pappalardo, guidati dal professor Marco Arato (tra i protagonisti del salvataggio di Alitalia) sono stati sostituiti da quelli di Gianni Origoni Grippo & Partners, schierati con un team capitanato dal senior partner Francesco Gianni, autore della prima operazione di concordato in continuità omologata in Italia, cioè quella in favore della quotata Socotherm.
Sempre sul fronte legale sta operando, al fianco dello Ior, lo studio Grande Stevens con il socio Michele Briamonte, già al fianco dell’Istituto in occasione del recente dissequestro del conto dell’Istituto presso il Credito artigiano.
La creazione della Newco e della San Raffaele II
L’offerta vincolante predisposta dallo Ior prevede che la Fondazione San Raffaele provveda alla costituzione di una nuova società, la Newco per l’appunto, cui conferire l’intero ramo delle attività ospedaliere e alcune partecipazioni considerate strategiche.
Questa nuova entità dovrà, inoltre, costituire una nuova Fondazione, una sorta di San Raffaele II, a cui verranno trasferiti i beni immateriali collegati al ramo attività ospedaliere.
DON VERZÈ E LA NUOVA FONDAZIONE. E l’offerta prevede che a don Verzè venga assegnata la presidenza del nuovo ente. Allo stesso tempo, però, il consiglio di amministrazione dovrà essere nominato, per la sua maggioranza, dalla Newco.
In questo nuovo assetto, le prerogative del presidente saranno ridimensionate. Per esempio, relativamente al potere di revoca dei consiglieri (oggi in capo al presidente) è previsto che questo venga attribuito al Cda della nuova Fondazione che su tali questioni dovrà decidere a maggioranza.
LE PARTECIPAZIONI CEDUTE. L’offerta predisposta dallo Ior prevede anche che alla Newco vengano trasferite, da parte di Finraf Spa, le partecipazioni al 100% in H San Raffaele Resnati Spa e nel Science Park Raf Spa.
Quest’ultimo dovrà detenere, al momento del dell’acquisto da parte della Newco, il 31,2% di Telbios e il 10,5% di Mol. Med Spa.