martedì 27 settembre 2011

QUEL PRESERVATIVO DI FERRARA


Giuliano FerraraPreservativi distribuiti alle minorenni nelle scuole, aborto come se piovesse, fecondazione assistita e controllo delle nascite. Raramente si vede trattare questi argomenti in tv, chissà perché. Per fortuna che c’è Giuliano Ferrara, però. Che su Qui Radio Londra ha deciso di movimentarci la serata dicendo che i moralisti che vogliono i richiami della Cei per Berlusconi sono quelli che propugnano quelle cosacce elencate là sopra.
In un paese normale, anche soltanto per le idiozie dette nei confronti di uno strumento che salva da mali come l’ Aids, la trasmissione di Ferrara verrebbe chiusa domani, per la felice combinazione di ascolti in fallimento e troppe fregnacce pronunciate. In Italia invece bisogna ragionare sulle parole dell’ Elefantino.


E dire che lo scambio proposto da Ferrara alla Chiesa nel ruolo da piccolo Talleyrand, che soprattutto nella sua testa e in quella di parte della pubblicistica italiana si è ritagliato, è brutale e pragmatico ma onesto: cari vescovi e cari cattolici, vi conviene mollare il Cav? E’ vero, va a prostitute (come anche tanti uomini di Chiesa nei tempi passati, si sa), ma almeno è un usato sicuro. Garantisce che quell’aborto e quel preservativo di Ferrara verranno nominati sempre come li ha nominati lui, nella tv pubblica.
Ovvero parlandone con lo schifo di chi dice agli altri di rifiutarli, anche se alla compagna invece poi paga il soggiorno in Svizzera per liberarsi del fardello anche quando il tempo è ormai scaduto. Com’era quel detto? Fate quel ch’io dico, non fate quel ch’io faccio. Ragioniamo, sostiene Ferrara e non senza ragione: chi ha una faccia tosta come quella di Silvio?
Il brutto è che gli sventurati potrebbero anche rispondere annuendo.