Le fughe di notizie a opera dei “corvi” hanno fortemente indispettito il Vaticano, che ha sempre difeso la propria aura di impenetrabilità e rispettabilità. Ma le recenti notizie uscite sul caso di mons. Carlo Maria Viganò, silurato dopo aver tentato di rimettere ordine nel Governatorato, le resistenze in Vaticano per adeguare lo IOR a criteri di trasparenza finanziaria e le presunte trame della P4 mostrano una realtà meno nota e più imbarazzante. E il Vaticano vuole correre ai ripari.
Scrive infatti Massimo Franco su Il Corriere della Sera che con la pubblicazione di documenti riservati su stampa e tv “laiche” “si è affacciata” negli ambienti vaticani “la tentazione di rispondere con un atto clamoroso”. Ovvero sarebbe addirittura circolata l’idea di una “protesta ufficiale nei confronti dello Stato italiano” perché l’uscita dei documenti poteva configurarsi come una “sorta di attentato alla sicurezza della Santa Sede”. Ma poi il progetto sarebbe sfumato, per non incrinare i rapporti col governo di Mario Monti e non amplificare lo scandalo. Tra le misure drastiche, ventilata anche la “rimozione di quanti in Segreteria di Stato si occupano dell’ufficio del personale e dunque in teoria possono avere accesso alle schede più riservate”.
Di certo, in tutto questo vociare, c’è che ormai “il tam-tam contro il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, continua; e si configura come una vera offensiva”. L’ultimo dei vatileaks, alcune lettere pubblicate da Il Fatto Quotidiano proprio ieri, dalle quali risulterebbe che il card. Bertone intendeva togliere la presidenza dell’Istituto Toniolo ad un altro prelato, il cardinale Dionigi Tettamanzi. Ma Tettamanzi, appellandosi direttamente a Benedetto XVI, aveva sventato il colpo del suo collega.
Ci sarebbe una guerra interna in Vaticano e secondo alcuni non meglio precisati monsignori, le rivelazioni non finiranno qui. I contrasti si sarebbero acuiti anche per il salvataggio del San Raffaele e per la gestione dello IOR. Con la diffusione di “voci inverosimili” per screditare Ettore Gotti Tedeschi, presidente dell’Istituto Opere di Religione. Accusato da alcuni addirittura di aver passato all’esterno documenti riservati dello IOR.
A preoccupare è “il fatto che si tratti di fogli autentici, forniti da chi in Vaticano lavora nei gangli più strategici”. Ed inoltre “è come se qualcuno avesse accumulato negli anni un piccolo tesoretto di fotocopie imbarazzanti, e magari sconvolgenti; e le stesse centellinando”, scrive Franco. Secondo alcuni, certe carte uscirebbero soprattutto dalla Segreteria di Stato e “questo alimenta la tesi di una diplomazia della Santa Sede che si starebbe vendicando per il modo in cui è stata trattata da Bertone”. Ma si tratta di ricostruzioni opinabili.
Anche Gian Guido Vecchi, sempre su Il Corriere della Sera, parla di “una ’sponda’ esterna, in Italia, che sta centellinando i contenuti di un dossier uscito da più di un mese”, che “ha come obiettivo immediato di colpire il cardinale Bertone, senza peraltro risparmiare veleni sullo stesso Benedetto XVI”. E rivela che sono stati interrogati ecclesiastici e laici della Curia per individuare le “talpe”.
http://www.uaar.it/news/2012/02/29/fughe-notizie-vaticano-dossier-fatt-uscire-attaccare-bertone/
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