sabato 5 maggio 2012

Studio: “tra gli omofobi anche gay latenti oppressi dalle famiglie”

L’insistenza con cui alcuni, spesso integralisti religiosi, attaccano gli omosessuali è proverbiale. Le espressioni di omofobia sono varie. Vanno da quelle più rozze, condite con offese. Ma ci sono anche più sottili, che si basano su studi definiti ’scientifici’ o su cure riparatrici anche spirituali, per negare l’esistenza stessa di persone omosessuali. Ridotte a disturbati che possono essere curati.


Sono anche diversi i casi di ferventi omofobi che sono stati travolti da scandali sessuali che li vedevano coinvolti proprio in relazioni omosessuali. Come, per citarne alcuni negli Usa, il predicatore evangelico Ted Haggard e il senatore Larry Craig.

Sempre più studi notano in certi casi una correlazione tra l’atteggiamento omofobico ed una omosessualità latente, che si tenta di reprimere. Da una ricerca statunitense dell’anno scorso è emerso che gli omofobi si eccitavano sessualmente guardando film porno gay maschili, nonostante lo negassero. Ciò non accadeva ai non omofobi.

Ad aprile un’altra ricerca, pubblicata dal Journal of Personality and Social Psychology avvalora questa teoria. Con sei studi basati sull’associazione non consapevole di immagini e parole, effettuati in Germania e negli Usa e che hanno coinvolto circa 784 studenti universitari.

E’ emerso un sottogruppo, circa il 20% tra coloro che si autodefiniscono come ‘molto etero’ (highly straight), che ha un certo grado di attrazione gay. E sono quelli che si dicono più favorevoli a politiche anti-gay, sono più portati a negarne i diritti ed esprimono più facilmente ostilità nei confronti degli omosessuali.

Interessante l’attitudine della famiglia nello sviluppare sentimenti omofobici. Coloro che hanno genitori più presenti e aperti, accettano di più la loro eventuale omosessualità e sono meno omofobi. Al contrario, è più probabile che i genitori di coloro che si dicono eterosessuali ma hanno una certa attrazione nascosta di carattere gay siano stati oppressivi e omofobi.

Uno degli autori della ricerca, Richard M. Ryan, fa notare giustamente che non tutti coloro che negano i diritti dei gay o sono omofobi hanno una segreta attrazione omosessuale. Alcuni di quelli che però, aggiunge, hanno subito oppressione e mancanza di accettazione e un’educazione rigida, si rivelano dei gay latenti e omofobi.

Al contrario, perdono sempre più attendibilità le ricerche che dimostrerebbero l’efficacia delle ‘cure’ per i gay, come quelle del dottor Joseph Nicolosi. Clamoroso il caso di Robert Spitzer, autore di uno studio del 2001 in cui sosteneva che gay e lesbiche “molto motivati” potevano cambiare il proprio orientamento sessuale.

Spitzer è proprio uno degli psichiatri che aveva eliminato nel 1973 l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Per questo lo studio è spesso citato da integralisti e omofobi per propagandare le terapie riparative. Ebbene, Spitzer ha ritrattato e si è anche scusato con la comunità gay. Perché la sua ricerca si basava solo sulle dichiarazioni dei diretti interessati che affermavano di essere ‘guariti’, ma non c’era alcun modo oggettivo di verificarne l’attendibilità.

http://www.uaar.it/news/2012/05/05/studio-tra-omofobi-anche-gay-latenti-oppressi-famiglie/