Nel corso incriminato per odio contro i musulmani, si diceva che per risolvere la questione islamica serviva la bomba atomica.
Alla ricerca del nemico. Un college militare Usa ha ospitato un corso nel quale è stato detto alla futura classe dirigente militare che potrebbe essere necessaria una guerra contro il miliardo e 400 mila musulmani nel mondo per proteggere gli Stati Uniti da futuri attacchi terroristici.
FERMI TUTTI - Ne parla Wired il quale ha aggiunto che secondo le forze armate Usa non sarebbe da scartare una soluzione alla “Hirosima”. Il frutto di questa discussione sviluppatosi all’interno del “Joint Forces Staff College” a seguito della proposta del tenente colonnello Matthew A. Dooley è stato cancellato direttamente dal Pentagono ma è stata resa pubblica grazie a una “gola profonda”. Al momento le autorità stanno controllando se nei documenti ufficiali sono presenti tracce di odio nei confronti dei “nemici”, carte arrivate ai piani alti della difesa Usa.
L’ISLAM MODERATO? NON ESISTE - Negli ultimi anni parte dell’antiterrorismo Usa ha provato a far passare l’idea secondo la quale il nemico numero uno degli Stati Uniti non è Al-Qaeda ma la religione islamica nel suo complesso. Queste le parole di Dooley del luglio 2011: “Dobbiamo capire che non esiste un islam moderato. Gli Stati Uniti devono reagire mostrando i muscoli e facendo capire che questa barbara ideologia non verrà più tollerata. O l’Islam cambia o si autodistruggerà”. Dooley è diventato uccel di bosco, nel senso che non è possibile ottenere una sua versione dei fatti.
IL PIANO - Dooley aveva anche studiato la trasformazione dell’Islam in un piano in quattro fasi. Tra queste la terza puntava a ridurre la religione musulmana a un culto spingendo alla fame l’Arabia Saudita. Il fatto che le leggi mondiali proteggano i civili in tempi di guerra non è poi per Dooley così rilevante. “I musulmani sono pericolosi perché sono violenti per natura”, ha dichiarato Dooley il quale è diventato dicente del “Joint Forces Staff College” nell’agosto 2010.
IL CORSO MODIFICATO - Appena entrato nell’istituto ha iniziato a erudire i propri studenti con una storia dell’Islam divisa in due parti fornitagli da David Fatua, già professore all’accademia di West Point, solo che non è stata rispettata dal tenente colonnello in quanto, come detto ai suoi studenti “non avremmo avuto il giusto punto di vista nell’affrontare la questione”. Al posto del corso di Fatua Dooley invitò tre soggetti ferventi anti-islamisti come Shireen Burki, il quale nel 2008 dichiarò che “Obama è il candidato perfetto per Bin Laden”. Agli studenti del college disse: “L’islam è una religione imperialista”.
MUBARAK CADUTO GRAZIE AD AL-QAEDA - Il secondo eroe, Stephen Coughlin dichiarò che dietro alle detronizzazioni di Mubarak e Gheddafi si nascondesse Al-Qaeda. Il terzo, John Guandolo, dichiarò che Obama era ormai sotto l’influenza degli estremisti islamici. Lo stesso Guandolo si trovò poi a giustificare le Crociate, nate in risposta delle “incursioni musulmane in Occidente”. Dooley ha voluto mettere in chiaro che le sue idee non sono quelle ufficiali del Governo degli Stati Uniti e che sono finalizzate alla discussione, al pensiero e al confronto. Sarà ma intanto ha insegnato ad altri suoi alunni che il 10 per cento dei musulmani, quindi circa 140 milioni di persone, sono soggetti che con gli Usa non hanno nulla a che fare.
BASTA COSI’ - Fortunatamente le opinioni del tenente colonnello sono state censurate dal Generale Martin Dempsey, il quale ha emesso un ordine destinato a tutti i componenti delle forze armate che obbliga a rendere noto qualsiasi tentativo d’indottrinamento anti-islamico, sul solco di quanto previsto dalla Casa Bianca che ha dato ordini precisi di limitare il contrasto religioso a seguito dei report diffusi dall’Fbi. Ora resta solo da capire come mai Dooley è riuscito a propagandare la sua visione apocalittica dello scontro tra religioni in un istituto della Difesa.
http://www.giornalettismo.com/archives/302328/la-guerra-santa-targata-usa/