Qualche giorno fa, dal palco della festa Idv di Vasto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha così affermato: “Meglio avere dei genitori, anche se omosessuali, piuttosto che non averne affatto”. Ha dichiarato quindi di essere favorevole all’adozione per le coppie omosessuali.
Bene, io sono totalmente d’accordo. È esattamente questo il punto: ci sono tantissimi bambini nel mondo che desiderano poter crescere con l’affetto di una famiglia. E chi lo dice che due genitori omosessuali non possano ugualmente donarglielo?
È certamente una tematica delicata che porta, per molti, al timore che un giorno i figli che crescono con genitori dello stesso sesso abbiano bisogno di avere sia una mamma che un papà. Dovremmo però cercare di comprendere che il mondo sta cambiando, che si stanno formando unioni diverse dalla famiglia tradizionale. E queste unioni non possono più essere ignorate. Piuttosto rispettate, affinché un domani anche questi figli vengano a loro volta tutelati.
L’Olanda è stato il primo paese, nell’aprile 2001, a permettere i matrimoni civili per le coppie omosessuali, che hanno gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Anche il diritto all’adozione. Lo stesso vale in altri paesi quali Belgio, Spagna, Svezia, Norvegia, Canada, Sud Africa, Argentina e molti altri ancora.
In Italia, invece, non esiste ancora una legislazione effettiva che tuteli le coppie omosessuali. In Italia non esiste un riconoscimento giuridico per i matrimoni gay perchè ciò comporterebbe la paura che si possa permettere agli omosessuali di adottare i bambini o di ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita.
Una volta un amico gay mi disse una frase molto semplice: “Sai io prendo l’affetto da chi è disposto a donarmelo, sia esso un uomo o una donna”. Effettivamente di questo trattasi. Di affetto. Lo stesso che darebbero ad un figlio che aspetta amore in un orfanotrofio.
E quindi perché le coppie omosessuali che desiderano donarsi amore reciproco non dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali? Perché non si può essere ancora liberi di scegliere chi amare e in che modo “onorare” il proprio amore? E soprattutto perché il nostro Paese è sempre l’ultimo a comprendere che il mondo cambia, va avanti, e dovrebbe esserci spazio per tutti?
In Italia purtroppo, quanto a diritti civili, siamo ancora molto indietro.
di Ludovica Amici | 29 settembre 2012
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