Sono trascorsi 142 anni da quel 20 settembre del 1870, quando i nostri bersaglieri entravano a Porta Pia. Era il compimento dell’Unità d’Italia, da sempre ostacolata dall’intransigenza clericale, che diventava ancor più feroce arroccamento oltranzista di fronte alla inevitabile annessione di Roma.
Pio IX non voleva arrendersi alla storia, e chiuso ad ogni appello diplomatico per la soluzione della questione romana, lasciò al giovane stato italiano come unica possibilità lo scontro armato. Di qui la famosa Breccia, che con la presa di Roma segnò la fine del potere temporale della Chiesa e fece di Pio IX l’ultimo papa-re.
Era la vittoria della cultura umanistico-rinascimentale-illuminista contro l’oscurantismo. Roma era finalmente restituita all’Italia. E l’Italia all’Europa libertaria e progressista. Vinceva il principio della separazione tra Stato e Chiesa, e dell’imprescindibilità della laicità per la emancipazione di individui e popoli.
Era la Breccia dei diritti umani per conquistare sempre maggiori spazi di libertà e giustizia. Per ciascuno e per tutti. Era la Breccia verso la democrazia.
Lo avevano ben intuito i romani che in quel 20 settembre del 1870 a migliaia riempivano le strade sventolando il tricolore, e gioiosi gridavano: Roma libera! Viva i nostri soldati!
Uomini e donne del popolo, che come era già accaduto nella Repubbliche romane: la giacobina del 1798, e la mazziniana del 1849, ancora una volta si riappropriavano del Campidoglio.
Questa è la storia. Basta leggere le cronache dell’epoca, tra cui spicca la splendida testimonianza di Edmondo De Amicis, che in quel famoso 20 settembre del 1870, in qualità di giornalista, era al seguito delle truppe italiane, e che dell’entusiamo e della partecipazione popolare di quel giorno dà un ampio resoconto.
Questa è la storia e il valore storico di Porta Pia che oggi un revisionismo in chiave nazional-clericale vorrebbe annullare, supportato da inquietanti operazioni di annichilimento della memoria storica che cercano l’impossibile rivincita papista, come quella del 20 settembre 2010, quando sul luogo della Breccia rappresentanti dello Stato italiano e di quello vaticano hanno mandato in onda l’improponibile sceneggiata dell’equiparazione tra papalini e patrioti del Risorgimento.
I laici in quell’occasione organizzarono un’autonoma manifestazione per denunciare il confessionalismo d’assalto, assecondato e sponsorizzato da coorti di bacia babbucce rosso-prada, che sfornano leggi confessionali per gli italiani e miliardari finanziamenti al Vaticano.
Anche quest’anno si rinnova l’impegno laico per una degna celebrazione del XX settembre. Per tenere vivo il significato storico e l’attualità della Breccia di Porta Pia.
Giovedì 20 settembre 2012 dalle ore 17 sul luogo della Breccia di Porta Pia (Roma, Corso d’Italia, monumento ai caduti per la liberazione di Roma) si terrà la manifestazione “Chiesa, paga anche tu la Spending Review!”, promossa da: Radicali Italiani ed Europei, Anticlericale.net, Associazione Radicale Certi Diritti, Associazione Luca Coscioni, insieme a: Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, network “Vaticano paga tu”, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Associazione Di Gay Project, Circolo Uaar di Roma, No-God, Consulta romana … e tante altre organizzazioni e associazioni laiche.
La manifestazione, che sarà aperta da un intervento del regista Luigi Magni, vuole tenere alto il valore costituzionale della laicità dello Stato, baluardo contro ogni forma di fondamentalismo ideologico e religioso, di casa nostra e d’importazione.
E sarà anche l’occasione – ferma restando la battaglia per l’abrogazione del Concordato – per una “breccia fiscale” allo scopo di eliminare da subito l’iniqua esenzione IMU (ex ICI) per le attività commerciali degli enti ecclesiastici, nonché ottenere il dimezzamento dell’8‰ al Vaticano, secondo quanto stabilisce l’articolo 49 della legge 222/85, che, come ha denunciato il segretario dei radicali italiani Mario Staderini con una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Monti , ne prevede la riduzioni degli introiti quando essi vanno ben oltre le originarie previsioni.
Insomma “Chiesa, paga anche tu la Spending Review!” non è uno slogan ad effetto, ma la scelta di una linea politica di garanzie democratiche che va nel segno della separazione tra Stato e Chiesa di cui Porta Pia è valore e simbolo.
di Maria Mantello
(19 settembre 2012)
http://temi.repubblica.it/micromega-online/142%c2%b0-anniversario-di-porta-pia-%e2%80%9cchiesa-paga-anche-tu-la-spending-review%e2%80%9d/