Gli umanisti alle Nazioni Unite hanno sottolineato il ruolo della contraccezione, non solo nel consentire la pianificazione familiare e nell’abbassamento del tasso di infezioni a trasmissione sessuale, ma anche nel ridurre il numero di donne che muoiono di parto o durante la gravidanza.
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha ora adottato le nostre raccomandazioni, incoraggiando l’accesso a servizi sanitari che serviranno a salvare 100.000 vite ogni anno. Il 27 Settembre 2012 la 21a sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato senza votazione una risoluzione sulla mortalità materna prevenibile, che ha invitato tutti gli Stati a “… rinnovare il loro impegno politico per eliminare mortalità e morbidità materne prevenibili … anche attraverso lo stanziamento delle necessarie risorse nazionali per i sistemi sanitari e la fornitura delle informazioni e dei servizi sanitari necessari per affrontare la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle ragazze.”
L’aggiunta del riferimento ai servizi di salute sessuale e riproduttiva (o pianificazione familiare) viene dopo intensa attività di lobbying da parte dell’International Humanist and Ethical Union (IHEU), della quale l’UAAR è membro, presso il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. A supporto l’IHEU ha citato un rapporto pubblicato su Lancet nel luglio 2012, che ha mostrato che in 172 paesi presi in esame l’uso di contraccezione aveva evitato la morte di 272.000 madri ogni anno, e che eliminando il bisogno insoddisfatto di contraccezione altre 100.000 vite potrebbero essere salvate annualmente.
La risoluzione ha coinciso con la pubblicazione di una relazione congiunta da parte dell’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sull’approccio basato sui diritti umani per la riduzione delle morbidità e mortalità materne prevenibili che, con le parole del direttore esecutivo dell’UNFPA, Dr. Babatunde Osotimehin, “riporta la pianificazione familiare al centro della scena”.
Sonja Eggerickx, presidente dell’IHEU, ha commentato, “Sono orgogliosa di dire che l’azione di lobbying della nostra delegazione IHEU ha contribuito a rendere possibile tutto questo, e voglio ringraziare tutti coloro che a Ginevra hanno svolto lavoro su questo tema. Ciò dimostra che il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite può essere un luogo di dibattito maturo, e invitiamo gli Stati membri ad ascoltare e ad agire sulla base di questa illuminata risoluzione.”
L’Iheu
(traduzione dall’inglese a cura di Massimo Redaelli, responsabile delle relazioni internazionali Uaar)
http://www.uaar.it/news/2012/10/05/onu-accoglie-le-raccomandazioni-iheu-per-prevenire-la-mortalita-materna/
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha ora adottato le nostre raccomandazioni, incoraggiando l’accesso a servizi sanitari che serviranno a salvare 100.000 vite ogni anno. Il 27 Settembre 2012 la 21a sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato senza votazione una risoluzione sulla mortalità materna prevenibile, che ha invitato tutti gli Stati a “… rinnovare il loro impegno politico per eliminare mortalità e morbidità materne prevenibili … anche attraverso lo stanziamento delle necessarie risorse nazionali per i sistemi sanitari e la fornitura delle informazioni e dei servizi sanitari necessari per affrontare la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle ragazze.”
L’aggiunta del riferimento ai servizi di salute sessuale e riproduttiva (o pianificazione familiare) viene dopo intensa attività di lobbying da parte dell’International Humanist and Ethical Union (IHEU), della quale l’UAAR è membro, presso il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. A supporto l’IHEU ha citato un rapporto pubblicato su Lancet nel luglio 2012, che ha mostrato che in 172 paesi presi in esame l’uso di contraccezione aveva evitato la morte di 272.000 madri ogni anno, e che eliminando il bisogno insoddisfatto di contraccezione altre 100.000 vite potrebbero essere salvate annualmente.
La risoluzione ha coinciso con la pubblicazione di una relazione congiunta da parte dell’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sull’approccio basato sui diritti umani per la riduzione delle morbidità e mortalità materne prevenibili che, con le parole del direttore esecutivo dell’UNFPA, Dr. Babatunde Osotimehin, “riporta la pianificazione familiare al centro della scena”.
Sonja Eggerickx, presidente dell’IHEU, ha commentato, “Sono orgogliosa di dire che l’azione di lobbying della nostra delegazione IHEU ha contribuito a rendere possibile tutto questo, e voglio ringraziare tutti coloro che a Ginevra hanno svolto lavoro su questo tema. Ciò dimostra che il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite può essere un luogo di dibattito maturo, e invitiamo gli Stati membri ad ascoltare e ad agire sulla base di questa illuminata risoluzione.”
L’Iheu
(traduzione dall’inglese a cura di Massimo Redaelli, responsabile delle relazioni internazionali Uaar)
http://www.uaar.it/news/2012/10/05/onu-accoglie-le-raccomandazioni-iheu-per-prevenire-la-mortalita-materna/