E' stato l'aumento della densità della popolazione a catalizzare nella nostra specie la comparsa e il consolidamento del comportamento culturale e tecnologico moderno
E' stato l'aumento della densità della popolazione a catalizzare nella nostra specie la comparsa del comportamento "moderno", e non qualche improvvisa mutazione che abbia influito sulle capacità cerebrale (come ipotizzato per esempio nel famoso saggio dello psicologo Julian Jaynes "Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza"): lo afferma un articolo pubblicato su "Science" firmato da un gruppo di ricercatori dello University College di Londra, secondo i quali solo un'elevata densità di popolazione può portare a maggiori scambi di idee, a migliori prestazioni e a impedire che le innovazioni raggiunte vadano perdute.
"Per comportamento moderno intendiamo un radicale salto nella complessità tecnologica e culturale, che rende unica la nostra specie. E comprende il comportamento simbolico, come l'arte astratta e realistica, la decorazione del corpo con conchiglie, ocra o tatuaggi, strumenti musicali, manufatti di osso corno e avorio, e più sofisticate tecniche di caccia e cattura", spiega Stephen Shennan, che ha diretto lo studio.
"L'uomo moderno - prosegue Shennan - c'è da almeno 160.000-200.000 anni, ma fino a circa 90.000 anni fa non esiste alcuna documentazione archeologica di tecnologie che vadano al di là di strumenti di pietra basilari. In Europa e nell'Asia medio-orientale il progresso tecnologico e comportamentale esplode circa 45.000 anni fa, quando vi arrivano gli uomini, ma questo non si manifesta in Estremo oriente, nel Sud-est asiatico e in Australia se non molto dopo, a dispetto della presenza umana. Nell'Africa sub-sahariana la situazione è più complessa. Molte caratteristiche del comportamento umano moderno, inclusa la prima arte astratta, si ritrovano 90.000 anni fa, ma poi
sembrano scomparire circa 65.000 anni fa per riemergere 40.000 anni fa."
"Gli scienziati hanno avanzato molte ipotesi sul perché si sia verificata questa esplosione culturale, e su come e quando sia avvenuta, ipotizzando anche nuove mutazioni che avrebbero migliorato il cervello, progressi nel linguaggio, e l'espansione di nuovi ambienti che avrebbero richiesto nuove tecnologie per sopravvivere. Il problema è che nessuna di queste spiegazioni può dare pienamente conto dell'apparire dei comportamento umano moderno in momenti differenti in luoghi diversi, o della sua scomparsa temporanea nell'Africa sub-sahariana".
Per giungere alla loro conclusione i ricercatori hanno sviluppato modelli e simulazioni dell'apprendimento sociale che hanno mostrato come gruppi con alte e basse capacità possono coesistere per lunghi periodi di tempo e che il livello delle capacità che può essere mantenuto è funzione della densità locale della popolazione o del livello di migrazione fra i gruppi.
Usando stime genetiche sulla dimensioni delle popolazioni del passato, i ricercatori sono arrivati a mostrare che in Africa sub-sahariana, Europa e Medio Oriente le densità erano simili quando il comportamento moderno è apparso la prima volta in ciascuna di quelle aree. L'articolo sottolinea inoltre i dati che indicano come nell'Africa sub-sahariana la densità della popolazione fosse crollata per ragioni climatiche nel periodo in cui il comportamento moderno è temporaneamente scomparso in quella regione. (gg)
http://www.lescienze.it/news/2009/06/05/news/la_comparsa_dei_comportamenti_moderni_-574697/