Per una volta il governo clerical-tecnico di Mario Monti si è rivelato laico. In sordina e nel completo disinteresse dei media, è stata infatti approvata la destinazione dell’Otto per Mille statale 2012, che sarà utilizzato per fronteggiare calamità naturali e ripianare il disavanzo pubblico. L’Uaar aveva chiesto al governo, con una lettera aperta al presidente del consiglio, di stanziare fondi proprio in quella direzione.
Nell’articolo 279 della legge di stabilità 2013 pubblicata a dicembre nella Gazzetta Ufficiale, si riduce la spesa di 85,5 milioni di euro per il 2013 e di 14 milioni per il 2014 della quota parte di Otto per Mille usata per “scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale” (legge 222/1985, art. 47, comma 2). In sostanza, dalla quota che va allo Stato e che questo, fino al 2011, girava di fatto per una fetta consistente a favore dei beni ecclesiastici viene scorporato un totale di quasi 100 milioni di euro per ripianare il disavanzo.
L’articolo 280 della legge di stabilità stanzia poi la cifra di 8 milioni di euro per “finanziamento degli interventi diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Provincia di Teramo”. E precisa che il rimanente dell’Otto per Mille statale 2012 va a incrementare lo stanziamento di cui all’articolo 290, destinato a realizzare interventi proprio in territori sconvolti da alluvioni e disastri naturali. Nel dettaglio, per ciò che è successo in Toscana e Liguria tra dicembre 2009 e gennaio 2010 e in Veneto tra 31 ottobre al 2 novembre 2010, nonché nella provincia di Messina nei mesi di febbraio, marzo e 22 novembre 2011, per le alluvioni nelle Marche del marzo 2011, per le nevicate nelle Marche e in Emilia Romagna nel febbraio 2012, per il terremoto in Calabria e Basilicata il 26 ottobre 2012 e per gli eventi alluvionali in Piemonte nel marzo e nel novembre 2011 e quelli in Toscana e Umbria nel novembre 2012.
Insomma, un impiego davvero utile a tutta la cittadinanza, colpita in varie zone d’Italia da eventi atmosferici e sismici che hanno creato grandi disagi e devastazioni. Unica pecca in questo senso, il fatto che tali disposizioni siano precedute dall’articolo 278, che garantisce 200.000 euro all’anno per la basilica di Assisi grazie all’intesa bipartisan tra Finocchiaro (Pd) e Gasparri (Pdl) a favore della Chiesa cattolica.
Per una volta, dunque, l’Agenda Monti si è mossa nella stessa direzione dell’Agenda Uaar. E l”associazione ringrazia il premier per aver seguito una strada auspicata dall’associazione stessa. Ci auguriamo che anche i futuri governi facciano altrettanto e, anzi, diffondano queste scelte, nella convinzione che una parte importante della popolazione apprezzerà. E restiamo in attesa di tanti altri interventi che renderebbero il nostro paese più laico, civile, solidale, e pure con un bilancio risanato. La corsa è aperta, le elezioni sono alle porte: chi saprà fare di meglio? (e chi peggio?)
Certo, l’Uaar auspica l’abolizione completa del meccanismo dell’8×1000 e punta proprio a questo con le sue campagne informative. Perché ogni confessione dovrebbe finanziarsi facendo affidamento sulla generosità dei propri fedeli, senza attingere alle casse dello Stato. Ma è comunque un bene che il governo abbia utilizzato l’8×1000 statale come avevamo chiesto. Un piccolo passo nella giusta direzione, anche se è auspicabile che un esecutivo non faccia queste manovre in silenzio, ma che diffonda tali notizie.
Già oggi, senza alcun intervento legislativo, un utilizzo laico e razionale dell’8×1000 statale porterebbe beneficio a tutti i cittadini, che siano atei, agnostici o credenti. A maggior ragione se l’esecutivo promuovesse attivamente la scelta “Stato” e i settori di intervento fossero proprio come quelli scelti negli ultimi due anni. Queste scelte politiche, moralmente doverose, sarebbero la premessa per giungere all’abolizione totale dell’8×1000.