L’opposizione dei cattolici all’introduzione in Francia del matrimonio omosessuale è stata decisa. Non è finita bene per loro: la legge è passata, e il consenso della popolazione alle posizioni anti-gay è progressivamente diminuito con il crescere e l’incattivirsi della contestazione. Il fronte cattolico è senz’altro riuscito a mobilitarsi, talvolta anche in modo imponente: ma questo è tipico di ogni movimento estremista, che serra i ranghi polarizzando le proprie posizioni e contrapponendole a un nemico esterno, letteralmente demonizzato. Il mondo cattolico ha tuttavia voluto presentare queste manifestazioni come una proposta plurale, evidenziando spesso e volentieri la natura composita dei sostenitori. È proprio vero?
Un’inchiesta del quotidiano Le Monde va impietosamente nel dettaglio, spulciando la lista delle realtà che fanno capo al comitato promotore della Manif pour Tous. Si tratta 37 tra associazioni, gruppi, siti che pretendono di rappresentare uno schieramento ampio e variegato, comprendente anche gente di sinistra, professionisti (come giuristi o psicologi), omosessuali, musulmani e protestanti. In realtà si scopre che parecchie sono virtuali, inconsistenti, se non fasulle. Talvolta solo pagine Facebook di scarso traffico e seguito, che si autoproclamano rappresentanti di gay o della sinistra.
"Quasi un terzo di queste associazioni, undici, sono definite dal giornale “gusci vuoti”"
Quasi un terzo di queste associazioni, undici, sono definite dal giornale “gusci vuoti”, non hanno riferimenti precisi o un qualche seguito considerevole: sono piuttosto gruppi informali creati ad hoc per la Manif pour tous. Ad esempio la pasionaria della mobilitazione, l’integralista cattolica Frigide Barjot, ha un suo collettivo che si limita al sito e raccoglie nomi di altri responsabili della manifestazione. Solo 15 associazioni su 37 risultano registrate ufficialmente.
Ci sono poi associazioni che dovrebbero rappresentare categorie professionali o particolari interessi della società civile. Diverse però risultano create solo in tempi recenti per la Manif pour tous, oppure non se ne trovano tracce se non in relazione a questa: come i Médicins et pédiatres pour l’enfance, Famille Méditerranée, il Conseil national identité républicaine, la presunta associazione di psicologi AP21, La manif de juristes per i legali.
Almeno un terzo dei siti di queste realtà sono stati creati nel 2012-2013 e solo 12 sono riconducibili a persone fisiche. Interessanti poi gli intrecci tra certe pagine web e finte associazioni, visto che in alcuni casi ricorrono gli stessi nomi o particolari contatti e triangolazioni. Ad esempio Les musulmans pour l’enfance, che dovrebbe rappresentare gli islamici contro le unioni gay, presenta dei video postati su Youtube dal segretario di Cosette e Gavroche, un’altra associazione della Manif pour tous, nonché gestore di un blog di ultra-cattolico. Anche Homovox, che dovrebbe rappresentare la voce dei gay contro il matrimonio omosex, è messo su in fretta e furia nel novembre del 2012 da un gruppo cattolico e ci sono sospetti che abbia utilizzato attori per false testimonianze video.
"Diciannove sono organizzazioni esplicitamente religiose (soprattutto cattoliche)"
Diciannove sono organizzazioni esplicitamente religiose (soprattutto cattoliche) e rappresentano il fulcro della manifestazione per aderenti e influenza, sebbene questa sia presentata come apolitica e areligiosa. Abbiamo ad esempio Familles de France (già contro i Pacs), la Conféderation nationale des association familiales catholiques, la Fédération nationale des associations familiales protestantes, Cler “amour et famille”, Alliance Vita. Altre sono state emanazioni del clero o controllate da religiosi, come Appel des professionals de l’enfance, il collettivo Tous pour le mariage, Enfants du Mékong.
Altre organizzazioni vedono indirettamente l’influenza della Chiesa, per le attività e gli incarichi dei loro responsabili (Jeunes pour la famille, Le marche solidaire e il suo doppio En marche pour l’enfance, il collettivo Les adoptés). Influente e presente nell’organizzazione della Manif è la Communauté de l’Emmanuel, movimento del rinnovamento carismatico con circa ottomila di aderenti e sponsor di Homovox. Non mancano gruppi di destra o tradizionalisti cattolici, o vicini all’Opus Dei, ostili ai diritti riproduttivi delle donne e al femminismo.
L’inchiesta di Le Monde permette di rispondere alla domanda iniziale in questo modo: no, non è vero. Non erano manifestazioni di tutti. L’organizzazione era di una sola parte che, presentandosi in modo plurale, pensava di accattivarsi maggiori consensi. Così facendo ha però portato alla luce un dato di fatto: la Chiesa cattolica si vuole universale, ma è la prima a sapere di non esserlo.